3 ott 2022Corriere della Sera

Rassegna stampa Squadra più forte, nuovo piano Prima va a Londra e Madrid

Il gruppo, al 25% dell'Rc Auto online, punta a premi per 700 milioni. I piani con l'arrivo di Massimo Della Ragione. Ottathycal: entro il 2024 nuovo round d'investimenti, non è l'ora dell'Ipo Siamo una insurtech di nuova generazione, sul mercato britannico c'è spazio. Innovazione e assistenza clienti? Tutto in casa

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Potrebbe diventare il quarto unicorno italiano, non appena raccoglierà il round di investimento che prospetta entro la fine del 2024. Nata nel 2015 Prima ha conquistato la quota di maggioranza - 25 per cento circa - del mercato assicurativo Rc Auto online (il 20% circa del totale del mercato Rc Auto in Italia), con 2 milioni e mezzo di clienti attivi a fine giugno 2022, una raccolta premi 2021 di mezzo miliardo di euro e la previsione di chiudere quest'anno a 700 milioni. Prima è pioniere di un settore in crescita, a cui guardano con interesse anche le grandi corporate: ne è dimostrazione anche l'opa da 170 milioni che Poste Italiane ha appena lanciato sulla compagnia danni Net Insurance.

La crescita della insurtech milanese Prima non si è mai interrotta nonostante il fatto di cronaca riguardante uno dei co-fondatori della società, Alberto Genovese, arrestato per stupro e droga: «La vicenda personale di Genovese non ha nulla a che fare né con Prima né con il nostro business - commenta il ceo e co-fondatore George Ottathycal -. Il mercato e i clienti ne sono consapevoli, tanto che dal 2015 siamo sempre cresciuti almeno a doppia cifra anno su anno. Non appena appreso delle gravi accuse, che non hanno coinvolto in alcun modo l'azienda, Prima ha preso provvedimenti privandolo delle deleghe con effetto immediato. Aveva ancora la partecipazione societaria che è stata venduta completamente quest'anno».

Quote e nuovi vertici

L'ex socio fondatore ha infatti ceduto le sue quote a uno degli altri soci di Prima, Teodoro D'Ambrosio, incassando circa 200 milioni di euro. La compagine societaria è oggi composta da un 8% in mano al top management, da Blackstone e Goldman Sachs rispettivamente con il 27% e 15%, Carlyle con il 2% e la differenza è nelle mani di D'Ambrosio. Nei giorni scorsi Massimo Della Ragione, ex country manager di Goldman Sachs in Italia, e strategic advisor di Vertis Sgr è stato nominato presidente del cda di Prima. Della Ragione siede anche nel board della Juventus, oltre a essere coordinatore dell'area digital tech del Bocconi 4 Innovation. Nel board della società sono entrati Nicola Falcinelli, managing director di Carlyle, gruppo entrato nell'inverno scorso in coincidenza con la liquidazione di Genovese ed Emanuele Solidoro, investitore specializzato sul tech alla guida di Neurone Services, base a Londra, promosso dallo stesso D'Ambrosio.

Ora Prima prepara una nuova svolta con una strategia di crescita sui mercati esteri. L'azienda aprirà infatti entro fine ottobre in Gran Bretagna ed entro fine novembre in Spagna: «Si tratta di realtà simili all'Italia per dimensione di mercato - motiva il ceo -. Il Regno Unito è più avanti nell'adozione delle tecnologie ma, proprio per questo, le prime insurtech hanno già vent'anni e non si basano su tecnologie avanzate come le nostre, inoltre il mercato è grande, quindi spazio c'è. Infine più dati sono disponibili più sfruttiamo i nostri analytics».

Ed è proprio l'adozione di avanzate tecnologie di intelligenza artificiale ad aver consentito a Prima di sfidare con successo player del calibro di Allianz direct, Linear (Gruppo Unipol), con.te (gruppo Admiral).

Facendo leva su analytics, intelligenza artificiale e algoritmi di ultima generazione, Prima ha innovato il modo in cui gli utenti accedono alle polizze assicurative: «La tecnologia ci consente di offrire ai clienti un'esperienza senza precedenti - sottolinea George Ottathycal -. Il nostro pilastro è l'analisi dei rischi, che aiuta anche a garantire prezzi competitivi perché stima il rischio reale».

L'azienda continuerà anche a puntare sul mercato italiano che ha triplicato i risultati anno dopo anno: «Nel primo mese di vita abbiamo venduto 15 polizze, oggi ne vendiamo 200 mila al mese - ricorda Ottathycal -. In Italia abbiamo già una quota di mercato rilevante. Per ampliarla abbiamo iniziato a vendere anche tramite una rete agenti: la semplicità della piattaforma aiuta anche loro».

Dipendenti tech

Oggi Prima offre polizze per auto, moto, furgoni, casa, famiglia e infortuni e si aprirà gradualmente ad altri comparti.L'hub diffuso di Ricerca e Sviluppo è il laboratorio dove nasce l'innovazione di Prima, che mira a diventare la prima assicurazione online in Europa. Oggi, tra i 700 dipendenti dell'azienda, circa 300 sono sviluppatori, ingegneri e data scientist che lavorano alla sperimentazione degli algoritmi e dei software proprietari. Circa il 50% del personale si occupa di tecnologia, UX e analisi dei dati. Tutti i software utilizzati dall'azienda sono sviluppati internamente: «Per dare al cliente un'offerta di alto livello abbiamo tenuto all'interno anche il servizio clienti. Per formare i nostri nuovi collaboratori abbiamo un'academy: assumiamo neolaureati e li formiamo internamente».

Per crescere a questo ritmo è stato cruciale l'aumento di capitale da 100 milioni effettuato nel 2018. All'epoca erano stati i fondi Private Capital Investing di Goldman Sachs e Tactical Opportunities di Blackstone a credere nel progetto.

Oggi l'azienda cresce sul mercato, ma è pronta a un nuovo aumento di capitale o, forse, a una quotazione: «Immaginiamo di raccogliere un nuovo round entro il 2024 - conclude il ceo -. Di Ipo si stava già parlando, avevamo pensato nei prossimi 18 mesi ma ora, visto l'andamento del mercato, non è il momento».